Dopo tre mesi dalla scomparsa di Carla Pellegrini, la Galleria Milano è lieta di annunciare la ripresa dell’attività espositiva, nel segno della continuità, del rispetto per una storia così importante, e insieme della rinascita e del rinnovamento.
La prima mostra sarà una personale di Pierluigi Fresia, artista che già aveva esposto in Galleria in occasione di Our Brief Eternity (2009), sotto la curatela di Francesco Tedeschi. Ora, con Out of Place, Fresia approfondisce ulteriormente la sua indagine sulla fugacità del reale. Nelle due sale della galleria saranno esposte tre serie fotografiche realizzate tra il 2017 e il 2019, Afasia (2017), Blackboard (2018) e Ibidem (2019), emblematiche dei nuovi sviluppi del suo lavoro.
La prima mostra sarà una personale di Pierluigi Fresia, artista che già aveva esposto in Galleria in occasione di Our Brief Eternity (2009), sotto la curatela di Francesco Tedeschi. Ora, con Out of Place, Fresia approfondisce ulteriormente la sua indagine sulla fugacità del reale. Nelle due sale della galleria saranno esposte tre serie fotografiche realizzate tra il 2017 e il 2019, Afasia (2017), Blackboard (2018) e Ibidem (2019), emblematiche dei nuovi sviluppi del suo lavoro.
All’origine della ricerca di Fresia è la tensione verso una “temporalità estesa al di là dei limiti percepibili” (Francesco Tedeschi) e, quindi, verso l’invisibile, l’ulteriore, quell’out of place, “fuori posto”, che è ciò che trascende la realtà, pur permeandola.
Se nelle opere esposte nel 2009 l’uso della parola, accostata e poi giustapposta alla fotografia, era finalizzato proprio a creare un cortocircuito cognitivo con l’immagine, ora l’artista compie un passaggio successivo: di fronte all’insufficienza del linguaggio, sostituisce la parola con “segni di transito”, come li chiama lui, ovvero graffi su soggetti e paesaggi immersi nella nebbia (Afasia), oppure note testuali con rimandi a piè di pagina incompiuti (Ibidem) o, ancora, graduali cancellature su una lavagna (Blackboard) lasciando in quest’ultimo caso un’impercettibile traccia: resta una lavagna nera costellata da piccole macchie o, forse, un cielo di notte con le sue galassie.
Le cancellature, l’incertezza, l’assenza di un referente certo, si riferiscono al senso di perdita che la vita porta inevitabilmente con sé, entrando in cortocircuito con la tecnica fotografica, tentativo utopistico di fermare l’inesorabile scorrere del tempo, e quindi della vita.
L’arte di Fresia si colloca nella zona liminale tra il comprensibile e l’inesplicabile, tra la ricerca di senso come condizione esistenziale e la consapevolezza della sua impossibilità. Una ricerca in bilico, sospesa, ma sempre ostinata.
Inaugurazione: mercoledì 22 maggio 2019, ore 18.30
Periodo espositivo: da mercoledì 22 maggio a fine luglio 2019
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Galleria Milano arte moderna e contemporanea, Via Daniele Manin 13, 20121 Milano
a cura di Francesco Tedeschi